“Ogni parola è pronunciata affinché non se ne oda un'altra. La parola, anche quando non afferma, si afferma. La parola non risponde, né domanda: ammassa. La parola è l'erba fresca e verde che copre le cime aguzze dell'invaso. La parola è polvere negli occhi e occhi bucati. La parola non rivela. La parola maschera. Per questo occorre mondare le parole affinché la semina si trasformi in raccolto. Perché le parole siano strumento di morte o di salvezza. Perché la parola valga solo ciò che vale il silenzio dell'atto. C'è anche il silenzio. Il silenzio, per sua definizione, è ciò che non si ode. Il silenzio ascolta, analizza, osserva, pondera e valuta. Il silenzio è fecondo. Il silenzio è la terra scura e fertile, l'humus dell'essere, la muta melodia sotto la luce solare. Su di esso cadono le parole. Tutte le parole. Parole buone e parole cattive. Il grano e la zizzania. Però solo il grano dà il pane. Saramago”
- (via intelligentipaucasufficiunt)
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