martedì 29 novembre 2016

strangecycleenemy: Prelude, Chorale and Fugue (Cesar...



strangecycleenemy:

Prelude, Chorale and Fugue (Cesar Franck



"E’ la gente che fa tristi i luoghi."

“E’ la gente che fa tristi i luoghi.”

- Italo Svevo (via matrioskasenzafine)

"Ti cercavo una volta nei confini che toccano la sera e la pianura, nel cancello che serba una..."

“Ti cercavo una volta nei confini
che toccano la sera e la pianura,
nel cancello che serba una frescura
antica di verbene e gelsomini.
Eri nella memoria di Palermo,
nella mitologia del suo passato
(mazzo di carte e pugnale) e nel bronzo
aureo dei vani battenti, adornati
tutti con mano e anello. Ti sentivo
nei cortili del Sud, nella crescente
ombra che va sfumando lentamente
il suo disegno, mentre muore il giorno.
Ora sei in me. Sei la mia vaga sorte,
sei le cose che estinguerà la morte.”

-

Jorge Luis Borges, Buenos Aires (via yourhandinminethings)

L’amore di Borges per la sua Baires



"Amiamo i tramonti perché svaniscono."

“Amiamo i tramonti perché svaniscono.”

- “Ritornati dalla polvere” - Ray Bradbury (via nuvolebuffe)

Una recensione a “Tre brevi storie con delitto e altri racconti”

Una recensione a “Tre brevi storie con delitto e altri racconti”

"I corpi li unisce il piacere, le anime la pena."

“I corpi li unisce il piacere, le anime la pena.”

- GUIDO CERONETTI, Pensieri del tè (via lospecchioeilcanto)

"Chi accumula libri accumula desideri; e chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant’anni."

“Chi accumula libri accumula desideri; e chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant’anni.”

- Ugo Ojetti (via comefiorialvento)

iosonorockmaballoiltango: b&w In cuore abbiamo tutti un...



iosonorockmaballoiltango:

b&w

In cuore abbiamo tutti un Cavaliere pieno di coraggio, pronto a rimettersi sempre in viaggio, e uno scudiero sonnolento, che ha paura dei mulini a vento… 

— Don Chisciotte, Gianni Rodari



lunedì 28 novembre 2016

booklova: “Yes: I am a dreamer. For a dreamer is one who can...



booklova:

“Yes: I am a dreamer. For a dreamer is one who can only find his way by moonlight, and his punishment is that he sees the dawn before the rest of the world.” 

― Oscar WildeThe Critic as Artist



Brahms - Symphony No.3 - Poco Allegretto

Brahms - Symphony No.3 - Poco Allegretto:

antsacco:

dalla play list de #Lascommessa
Brahms - Terza Sinfonia, Terzo movimento



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"A fire broke out backstage in a theatre. The clown came out to warn the public; they thought it was..."

“A fire broke out backstage in a theatre. The clown came out to warn the public; they thought it was a joke and applauded. He repeated it; the acclaim was even greater. I think that’s just how the world will come to an end: to general applause from wits who believe it’s a joke.”

- Soren Kierkegaard, Either/Or (via tierradentro)

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gioiadelaurentisblog: “La cosa più superba è la notte quando...



gioiadelaurentisblog:

“La cosa più superba è la notte

quando cadono gli ultimi spaventi e l'anima si getta all'avventura”.

Alda Merini    __Gɨσɨα.



incidentalcomics: The Cannon of Literature (for The Southampton...





incidentalcomics:

The Cannon of Literature (for The Southampton Review)

Posters of this and many fine literary comics are available at my shop. They make great gifts for teachers, librarians, and your book-obsessed friends and family.

My first book, The Shape of Ideas, is now available for pre-order! 



iosonorockmaballoiltango: Il limerick, t'educe il dizionario, è filastrocca d'argomento vario...

iosonorockmaballoiltango:

Il limerick, t'educe il dizionario,

è filastrocca d'argomento vario

che, con ritmo anapestico

vale a farti domestico

un mondo parallelo e immaginario.


Il limerick sta all'arte e alla poesia

come bruschetta alla gastronomia.

Ma l'agile sua metrica,

come un'abile ostetrica,

aiuta i parti della fantasia.


Il limericco e il lucido epigramma

son figli, in fondo, della stessa mamma.

Papà non è lo stesso

Più evasivo e più fesso

il nostro. Ma possiamo farne un dramma?


Max Manfredi & Manuel Trucco



domenica 27 novembre 2016

"Have no fear of perfection - you’ll never reach it."

“Have no fear of perfection - you’ll never reach it.”

- Salvador Dalí
(via wordsnquotes)


violentwavesofemotion: “Blue. Blue, yellow, grey, what do I know? I currently feel like hiding...

violentwavesofemotion:

Blue. Blue, yellow, grey, what do I know? I currently feel like hiding behind total blackness – I desire to give in and purely just stop. I can’t hold out any longer and am in a state of utter despair.

— Claude Monet, from a letter to George de Bellio c. September 1879



littledallilasbookshelf: Elliott Bay Book Company in Capitol...





littledallilasbookshelf:

Elliott Bay Book Company in Capitol Hill



"«Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.»"

“«Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.»”

- Il mestiere di vivere, Cesare Pavese: 1940, 28 luglio. (via ceraunavoltabrunilde)

strangecycleenemy: György Ligeti: Book I Étude no. 5 “Arc -...



strangecycleenemy:

György Ligeti: Book I Étude no. 5 “Arc - En - Ciel”



"La poesia non cerca seguaci, cerca amanti."

“La poesia non cerca seguaci, cerca amanti.”

- Federico Garcia Lorca
(via perpassareiltempo)


fyp-psychology: introvertproblems: Heart or Reblog if you can...





















fyp-psychology:

introvertproblems:

Heart or Reblog if you can relate to any of These!

If you can relate to an Introvert, Join the Introvert Nation

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"Language… has created the word ‘loneliness’ to express the pain of being alone. And it has created..."

“Language… has created the word ‘loneliness’ to express the pain of being alone. And it has created the word ‘solitude’ to express the glory of being alone.”

- Paul Tillich
(via fyp-philosophy)


sabato 26 novembre 2016

"Until the lion learns how to write, every story will glorify the hunter."

“Until the lion learns how to write, every story will glorify the hunter.”

- African proverb
(via fyp-philosophy)


rmdrk:excerpt from #Brokenflowers is out everywhere - ONLY...



rmdrk:

excerpt from #Brokenflowers is out everywhere - ONLY through my site do they come signed for a limited time. (link is on my bio) #rmdrake

Vorrei vivere in un posto

dove l’amore non sia la metafora del sesso e il silenzio

la metafora della paura. Dove 

se ridi tutto il giorno non sei considerato un pazzo, e

se vuoi aiutare qualcuno, non è 

per essere ricambiato. Dove le piccole chiacchiere 

non esistono e ci si prende cura l’uno dell’altro. E dove

tu e io siamo più vicini.

Immagina che bello sarebbe. Voglio 

andarci. Voglio invecchiare lì e più di tutto

voglio amare in un posto così



"Words do not express thoughts very well. They always become a little different immediately after..."

“Words do not express thoughts very well. They always become a little different immediately after they are expressed, a little distorted, a little foolish.”

- Herman Hesse, Siddhartha
(via fyp-philosophy)


"How long have you been holding those words in your head, hoping to use them?"

“How long have you been holding those words in your head, hoping to use them?”

- John Locke (via fyp-philosophy)

"Learn from yesterday, live for today, look to tomorrow, rest this afternoon."

"It’s strange because sometimes, I read a book, and I think I am the people in the book."

“It’s strange because sometimes, I read a book, and I think I am the people in the book.”

- Stephen Chbosky (via quotemadness)

"Io ho l'abitudine di tacere quando ho troppe cose da dire e troppo di cuore."

“Io ho l'abitudine di tacere quando ho troppe cose da dire e troppo di cuore.”

- Guido Gozzano (via yourhandinminethings)

strangecycleenemy: Ludwig van Beethoven - Piano Concerto No. 5...



strangecycleenemy:

Ludwig van Beethoven - Piano Concerto No. 5 in E Flat Major, ‘Emperor’ - Adagio un poco mosso



andenyi: Books on books on books



andenyi:

Books on books on books



weinventyou: Other Variations _ 3 (Instagram | Twitter |...



weinventyou:

Other Variations _ 3

(Instagram | Twitter | Facebook)



giovedì 17 novembre 2016

"How marvelous books are, crossing worlds and centuries, defeating ignorance and, finally, cruel time..."

“How marvelous books are, crossing worlds and centuries, defeating ignorance and, finally, cruel time itself.”

- Gore Vidal, Julian: A Novel. (via bookmania)

martedì 15 novembre 2016

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"Scrivevo silenzi, notti, annotavo l'inesprimibile. Fissavo vertigini."

“Scrivevo silenzi, notti, annotavo l'inesprimibile. Fissavo vertigini.”

- Arthur Rimbaud, Alchimia del verbo, Una stagione all'inferno (via yourhandinminethings)

"Ma allora, disse Alice, se il mondo non ha assolutamente alcun senso, chi ci impedisce di inventarne..."

“Ma allora, disse Alice, se il mondo non ha assolutamente alcun senso, chi ci impedisce di inventarne uno?”

- Alice nel paese delle meraviglie
(via perpassareiltempo)


"Penso che l’autoironia sia l’aspetto decisivo dell’umorismo: sapere che in qualsiasi momento potrei..."

“Penso che l’autoironia sia l’aspetto decisivo dell’umorismo:
sapere che in qualsiasi momento potrei dire il contrario di quello che dico,
riuscire a mettere continuamente in discussione le proprie opinioni,
è questa a mio avviso la condizione prima dell’intelligenza.”

- Italo Calvino (via anormalguywithabnormalmind)

"Keep busy with survival. Imitate the trees. Learn to lose in order to recover, and remember that..."

“Keep busy with survival. Imitate the trees. Learn to lose in order to recover, and remember that nothing stays the same for long, not even pain, psychic pain. Let it all pass. Let it go.”

- May Sarton, Journal of a Solitude
(via thequietworld)


strangecycleenemy: Ligeti: Concert Românesc



strangecycleenemy:

Ligeti: Concert Românesc



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lunedì 14 novembre 2016

"All that is human is revealed in your eyes."

“All that is human is revealed in your eyes.”

- Paul Éluard, in an excerpt from Courage, featured in Selected Poems
(via violentwavesofemotion)


"Noi siamo ciò che facciamo finta di essere, e dovremmo porre più attenzione in ciò che facciamo..."

bookmania: A slick shot of Adobe Books in San Francisco, CA...



bookmania:

A slick shot of Adobe Books in San Francisco, CA captured by Lo, an artist, photographer and collector located in Berkeley.



"There’s an opposite to déjà vu. They call it jamais vu. It’s when you meet the same people or visit..."

“There’s an opposite to déjà vu. They call it jamais vu. It’s when you meet the same people or visit places, again and again, but each time is the first. Everybody is always a stranger. Nothing is ever familiar.”

- Chuch Palahniuk, Choke
(via bookmania)


birdemetutopya: Les amitiés particulières /...



birdemetutopya:

Les amitiés particulières / 1964

Director:  Jean Delannoy



"Books have to be heavy because the whole world is inside them."

“Books have to be heavy because the whole world is inside them.”

- Cornelia Funke (via bookmania)

"Anche ad essere si impara."

“Anche ad essere si impara.”

- Italo Calvino
(via perpassareiltempo)


Quando muore un poeta

iosonorockmaballoiltango:

Quando muore un poeta

al mondo c’è meno luce,

per vedere le cose.

Quando muore un poeta

gli uccelli hanno una traiettoria in meno

tra quelle possibili,

e non se ne accorgono.

Quando muore un poeta

il male sorride

felice

di aver perso un avversario.

Quando muore un poeta
la mia vita è più piccola
la mia speranza più lieve.

Alda Merini



domenica 13 novembre 2016

dfg59: Sullo stesso percorso, ma le partenze sono sfasate. Si è...



dfg59:

Sullo stesso percorso, ma le partenze sono sfasate. Si è vicini, ma sempre lontani
Come si fa ad innamorarsi in questo modo?

#Torino #rowing #silverskiff


"Your library is your portrait."

“Your library is your portrait.”

- Holbrook Jackson (via blucomelamarea)

bookmania: Á la Bibliothéque du Château de Groussay par Cecil...



bookmania:

Á la Bibliothéque du Château de Groussay par Cecil Beaton



"Wrong does not cease to be wrong because the majority share in it."

“Wrong does not cease to be wrong because the majority share in it.”

- Leo Tolstoy (via philosophybits)

thecunningwife: He is one of my very, very favorite poets!



thecunningwife:

He is one of my very, very favorite poets!



"I read for pleasure and that is the moment I learn the most."

“I read for pleasure and that is the moment I learn the most.”

- Margaret Atwood
(via bookmania)


bookmania: “A house that has a library in it has a soul” -...



bookmania:

“A house that has a library in it has a soul” - Plato



diederik020: octaveaboveoctave: A 1898 photograph of...



diederik020:

octaveaboveoctave:

A 1898 photograph of thirteen-year-old Khalil Gibran by Fred Holland Day. Khalil Gibran, of course, being the author of The Prophet.

Like all great travellers, I have seen more than I remember and remember more than I have seen.



bookmania: “Books are not made for furniture, but there is...



bookmania:

“Books are not made for furniture, but there is nothing else that so beautifully furnishes a house.” ― Henry Ward Beecher



sabato 12 novembre 2016

photoshamanism: Like a bird on the wireLike a drunk in a...



photoshamanism:

Like a bird on the wire
Like a drunk in a midnight choir
I have tried in my way to be free
 

So long Mr. Cohen



lilyadoreparis: Paris je t’aime.



lilyadoreparis:

Paris je t’aime.



"Poetry as a cemetery. A cemetery of faces, hands, gestures. A cemetery of clouds, colors of the sky,..."

“Poetry as a cemetery. A cemetery of faces, hands, gestures. A cemetery of clouds, colors of the sky, a graveyard of winds, branches, jasmine (the jasmine from Swidnik), the statue of a saint from Marseilles, a single poplar over the Black Sea, a graveyard of moments and hours, burnt offerings of words. Eternal rest be yours in words, eternal rest, eternal light of recollection.”

- Anna Kamienska, Industrious Amazement : A Notebook 
(via raskholnikov)


bookmania: Mario Vargas Llosa, su entoces mujer, Patricia,...



bookmania:

Mario Vargas Llosa, su entoces mujer, Patricia, Carlos Fuentes, Juan Carlos Onetti, Emir Rodríguez Monegal y Pablo Neruda



iosonorockmaballoiltango: In un discorso, pare, la prima frase è sempre la più difficile. E dunque...

iosonorockmaballoiltango:

In un discorso, pare, la prima frase è sempre la più difficile. E dunque l’ho già alle mie spalle… Ma sento che anche le frasi successive saranno difficili, la terza, la sesta, la decima, fino all’ultima, perché devo parlare della poesia. Su questo argomento mi sono pronunciata di rado, quasi mai. E sempre accompagnata dalla convinzione di non farlo nel migliore dei modi. Per questo il mio discorso non sarà troppo lungo. Ogni imperfezione è più facile da sopportare se la si serve a piccole dosi.

Il poeta odierno è scettico e diffidente anche – e forse soprattutto – nei confronti di se stesso. Malvolentieri dichiara in pubblico di essere poeta – quasi se ne vergognasse un po’. Ma nella nostra epoca chiassosa è molto più facile ammettere i propri difetti, se si presentano bene, e molto più difficile le proprie qualità, perché sono più nascoste, e noi stessi non ne siamo convinti fino in fondo…

In questionari o in conversazioni occasionali, quando il poeta deve necessariamente definire la propria occupazione, egli indica un genere “letterato” o nomina l’altro lavoro da lui svolto. La notizia di avere a che fare con un poeta viene accolta dagli impiegati o dai passeggeri che sono con lui sull’autobus con una leggera incredulità e inquietudine, Suppongo che anche un filosofo susciti un eguale imbarazzo. Egli si trova tuttavia in una situazione migliore, perché per lo più ha la possibilità di abbellire il proprio mestiere con un qualche titolo scientifico, Professore di filosofia – suona molto più serio.

Ma non ci sono professori di poesia. Se così fosse, vorrebbe dire che si tratta d’una occupazione che richiede studi specialistici, esami sostenuti con regolarità, elaborati teorici arricchiti di bibliografia e rimandi, e infine diplomi ricevuti con solennità. E questo a sua volta significherebbe che per diventare poeta non bastano fogli di carta, sia pure riempiti di versi più eccelsi – ma che è necessario, e in primo luogo, un qualche certificato con un timbro.

Ricordiamoci che proprio su questa base venne condannato al confino il poeta russo, poi premio Nobel, Iosif Brodskij. Fu ritenuto un “parassita” perché non aveva un certificato ufficiale che lo autorizzasse ad essere poeta…

Anni fa ebbi l’onore e la gioia di conoscerlo di persona. Notai che a lui solo, tra i poeti che conoscevo, piaceva dire di sé “poeta”, pronunciava questa parola senza resistenze interiori, perfino con una certa libertà provocatoria. Penso che ciò fosse dovuto alle brutali umiliazioni da lui subite in gioventù.

Nei paesi felici, dove la dignità umana non viene violata con tanta facilità, i poeti ovviamente desiderano essere pubblicati, letti e compresi, ma non fanno molto, o comunque assai poco, per distinguersi quotidianamente fra gli altri esseri umani.

Ma fino a non molto tempo fa, nei primi decenni del nostro secolo, ai poeti piaceva stupire con un abbigliamento bizzarro e un comportamento eccentrico. Si trattava però sempre di uno spettacolo destinato al pubblico. Arrivava il momento in cui il poeta si chiudeva la porta alle spalle, si liberava di tutti quei mantelli, orpelli e altri accessori poetici, e rimaneva in silenzio, in attesa di se stesso, davanti a un foglio di carta ancora non scritto. Perché, a dire il vero, solo questo conta.

E’ significativo che si producano di continuo molti film sulla biografia di grandi scienziati e grandi artisti. Registi di una qualche ambizione intendono rappresentare in modo verosimile il processo creativo che ha condotto a importanti scoperte scientifiche o alla nascita di famosissime opere d’arte. E’ possibile mostrare con un certo successo il lavoro di taluni scienziati: laboratori, strumentazione varia, meccanismi attivati riescono per un po’ a catturare l’attenzione degli spettatori. Ci sono inoltre momenti molto drammatici in cui non si sa se l’esperimento ripetuto per la millesima volta, solo con una leggera modifica darà finalmente il risultato atteso. Possono essere spettacolari i film sui pittori – è possibile ricreare tutte le fasi della nascita di un quadro, dal tratto iniziale fino all’ultimo tocco di pennello. I film sui compositori sono riempiti dalla musica – dalle prime battute che l’artista sente in sé, fino alla partitura completa dell’opera. Tutto questo è ancora ingenuo e non dice nulla su quello strano stato d’animo popolarmente detto “ispirazione”, ma almeno c’è di che guardare e di che ascoltare.

Le cose vanno assai peggio per i poeti. Il loro lavoro non è per nulla fotogenico. Una persona seduta al tavolino o sdraiata sul divano fissa con lo sguardo immobile la parete o il soffitto, di tanto in tanto scrive sette versi, dopo un quarto d’ora ne cancella uno, e passa un’altra ora in cui non accade nulla…

Quale spettatore riuscirebbe a reggere un simile spettacolo?

Ho menzionato l’ispirazione. Alla domanda su cosa essa sia, ammesso che esista, i poeti contemporanei danno risposte evasive. Non perché non abbiano mai sentito il beneficio di tale impulso interiore. Il motivo è un altro.

Non è facile spiegare a qualcuno qualcosa che noi stessi non capiamo.

Anch’io talvolta, di fronte a questa domanda, eludo la sostanza della cosa. Ma rispondo così: l’ispirazione non è un privilegio esclusivo dei poeti o degli artisti in genere. C’è, c’è stato e sempre ci sarà un gruppo di individui visitati dall’ispirazione. Sono tutti quelli che coscientemente si scelgono un lavoro e lo svolgono con passione e fantasia.

Ci sono medici siffatti, ci sono pedagoghi siffatti, ci sono giardinieri siffatti e ancora un centinaio di altre professioni. Il loro lavoro può costituire un’incessante avventura, se solo sanno scorgere in esso sfide sempre nuove. Malgrado le difficoltà e le sconfitte, la loro curiosità non viene meno. Da ogni nuovo problema risolto scaturisce per loro un profluvio di nuovi interrogativi.

L’ispirazione, qualunque cosa sia, nasce da un incessante “non so”.

Di persone così non ce ne sono molte. La maggioranza degli abitanti di questa terra lavora per procurasi da vivere, lavora perché deve. Non sono essi a scegliersi il lavoro per passione, sono le circostanze della vita che scelgono per loro.

Un lavoro non amato, un lavoro che annoia, apprezzato solo perché comunque non a tutti accessibile, è una delle più grandi sventure umane. E nulla lascia presagire che i prossimi secoli apporteranno in questo campo un qualche felice cambiamento.

Posso dire pertanto che se è vero che tolgo ai poeti il monopolio dell’ispirazione, li colloco comunque nel ristretto gruppo degli eletti dalla sorte.

A questo punto possono sorgere dei dubbi in chi mi ascolta. Allora anche carnefici, dittatori, fanatici, demagoghi in lotta per il potere con l’aiuto di qualche slogan, purché gridato forte, amano il proprio lavoro e lo svolgono altresì con zelante inventiva. D’accordo, loro “sanno”.

Sanno, e ciò che sanno gli basta una volta per tutte. Non provano curiosità per nient’altro, perché ciò potrebbe indebolire la forza dei loro argomenti. E ogni sapere da cui non scaturiscono nuove domande, diventa in breve morto, perde la temperatura che favorisce la vita.

Nei casi più estremi, come ben ci insegna la storia antica e contemporanea, può addirittura essere un pericolo mortale per la società.

Per questo apprezzo tanto due piccole paroline: “non so”.

Piccole, ma alate.

Parole che estendono la nostra vita in territori che si trovano in noi stessi e in territori in cui è sospesa la nostra minuta Terra.

Se Isaak Newton non si fosse detto “non so”, le mele nel giardino sarebbero potute cadere davanti ai suoi occhi come grandine e lui, nel migliore dei casi, si sarebbe chinato a raccoglierle, mangiandole con gusto. Se la mia connazionale Maria Sklodowska Curie non si fosse detta “non so” sarebbe sicuramente diventata insegnante di chimica per un convitto di signorine di buona famiglia, e avrebbe trascorso la vita svolgendo questa attività, peraltro onesta. Ma si ripeteva “non so” e proprio queste parole la condussero, e per due volte, a Stoccolma, dove vengono insignite del premio Nobel le persone di animo inquieto ed eternamente alla ricerca.

Anche il poeta, se è vero poeta, deve ripetere di continuo a se stesso “non so”. Con ogni sua opera cerca di dare una risposta, ma non appena ha finito di scrivere già lo invade il dubbio e comincia a rendersi conto che si tratta d’una risposta provvisoria e del tutto insufficiente.

Perciò prova ancora una volta e un’altra ancora, finché gli storici della letteratura non legheranno insieme prove della sua insoddisfazione di sé, chiamandole “patrimonio artistico”. [ … ]

Il mondo, qualunque cosa noi ne pensiamo, spaventati dalla sua immensità e dalla nostra impotenza di fronte a esso, amareggiati dalla sua indifferenza alle sofferenze individuali ( di uomini, animali, e forse piante, perché chi ci dà la certezza che le piante siano esenti dalla sofferenza?), qualunque cosa noi pensiamo dei suoi spazi trapassati dalle radiazioni delle stelle, stelle intorno a cui si sono già cominciati a scoprire pianeti ( già morti? Ancora morti?), qualunque cosa pensiamo di questo smisurato teatro, per cui abbiamo sì il biglietto d’ingresso, ma con una validità ridicolmente breve, limitata dalle due date categoriche, qualunque cosa ancora noi pensassimo di questo mondo – esso è stupefacente.

Ma nella definizione “stupefacente” si cela una sorta di tranello logico. Dopotutto ci stupisce ciò che si discosta da una qualche norma nota e generalmente accettata, da una qualche ovvietà a cui siamo abituati.

Ebbene, un simile mondo ovvio non esiste affatto. Il nostro stupore esiste per se stesso e non deriva da nessun paragone con alcunché.

D’accordo, nel parlare comune, che non riflette su ogni parola, tutti usiamo i termini: “mondo normale”, vita normale, normale corso delle cose… Tuttavia nel linguaggio della poesia, in cui ogni parola ha un peso, non c’è più nulla di ordinario e normale. Nessuna pietra e nessuna nuvola su di essa. Nessun giorno e nessuna notte che lo segue. E soprattutto nessuna esistenza di nessuno in questo mondo.

A quanto pare i poeti avranno sempre molto da fare.

Discorso di Wislawa Szymborska, il 7 dicembre 1996, per il suo premio Nobel 



"Art seems to me to be a state of soul more than anything else."

“Art seems to me to be a state of soul more than anything else.”

-

Marc Chagall

(via huariqueje)



Intervista a Roberto Bonfanti

Intervista a Roberto Bonfanti

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"Art attracts us only by what it reveals of our most secret self."

“Art attracts us only by what it reveals of our most secret self.”

-  Jean-Luc Godard (via wnq-art)

strangecycleenemy: Schnittke, Moderato - Taliesin Trio



strangecycleenemy:

Schnittke, Moderato - Taliesin Trio



venerdì 11 novembre 2016

"«[ …] - riprese Emma; - e io invece ora adoro le storie che vanno avanti tutte d'un fiato e che..."

“«[ …] - riprese Emma; - e io invece ora adoro le storie che vanno avanti tutte d'un fiato e che fanno paura. Detesto i personaggi banali e i sentimenti moderati, come sono in natura.»”

-

[Gustave Flaubert, ‘Madame Bovary’] 

(via consquisiteparole)



bookmania: John Sandoe Books in London



bookmania:

John Sandoe Books in London



"Good books don’t give up all their secrets at once."

“Good books don’t give up all their secrets at once.”

- Stephen King (via lifeofquotations)

"Political language is designed to make lies sound truthful and murder respectable, and to give an..."

“Political language is designed to make lies sound truthful and murder respectable, and to give an appearance of solidity to pure wind.”

- George Orwell
(via wordpainting)


bookmania: A Writer’s Peculiarity. Hemingway likes to stand...



bookmania:

A Writer’s Peculiarity. Hemingway likes to stand while writing.

“A working habit he has had from the beginning, Hemingway stands when he writes. He stands in a pair of his oversized loafers on the worn skin of a lesser kudu — the typewriter and the reading board chest-high opposite him.” – Paris Review, 1958



"Ma se il senso della realtà esiste, e nessuno può mettere in dubbio che la sua esistenza sia..."

iosonorockmaballoiltango: Sorrise come soltanto i veri timidi sanno sorridere. Era il sorriso...

iosonorockmaballoiltango:

Sorrise come soltanto i veri timidi sanno sorridere. Era il sorriso strano, inconsueto, che sorge dall’abisso profondo, buio, più profondo di un pozzo, profondo come una miniera profonda, che è dentro di loro.

Ernest Hemingway



Taking the job of writing seriously



Taking the job of writing seriously



giovedì 10 novembre 2016

"Short stories are tiny windows into other worlds and other minds and dreams. They are journeys you can make to the far side of the universe and still be back in time for dinner."

iosonorockmaballoiltango: Benedetti siano gli istanti e i millimetri, e le ombre delle piccole...

iosonorockmaballoiltango:

Benedetti siano gli istanti e i millimetri,

e le ombre delle piccole cose,

ancora più umili delle cose stesse!


Fernando Pessoa



fubiz: 19th Century Library Filled by 350 000 Books A Rio...





fubiz:

19th Century Library Filled by 350 000 Books

A Rio de Janeiro, se trouve une des plus belles bibliothèques du monde : La Real Gabinete Português de Leitura



voxsart: Bimini 1935. Ernest Hemingway and the Hemingway boys.



voxsart:

Bimini 1935.

Ernest Hemingway and the Hemingway boys.



dappledwithshadow: Tchaikovsky - Waltz of the Flowers from The...



dappledwithshadow:

Tchaikovsky - Waltz of the Flowers from The Nutcracker

1892



How to Use Writing as a Meditation Practice

megafarfalla: Cucu



megafarfalla:

Cucu



davidcorvine: Allen Ginsberg.





davidcorvine:

Allen Ginsberg.



theparisreview: Writers, start writing. This and more in...



theparisreview:

Writers, start writing.


This and more in today’s culture roundup.



mercoledì 9 novembre 2016

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boh-forse-mah: . Berlusconi&Trump have the same...

“When I’m writing, I know I’m doing the thing I was born to do.”—Anne Sexton, born on this day in 1928

ypsilonzeta1: Senza parole



ypsilonzeta1:

Senza parole



paulmcfruity: untrustyou: November 9, 1989  The fall of the...

amare-habeo: Vladimir Nemukhin (Russian,...



amare-habeo:

Vladimir Nemukhin (Russian, 1925–2016) 

Mayakovsky, 2010

Acrylic, collage, canvas, 71 x 53.5 cm;



theparisreview: Nothing was wrong with me except that I’ve...



theparisreview:

Nothing was wrong with me except that I’ve been in an almost constant state of despondency and I thought it would be good to talk to somebody sane. They asked me about my sex life (which couldn’t be normaler—gracious!) and about my childhood (Normal)… I’ve always liked the Army … There are very few arrests left to be made in our section. We’re now picking up children under ten if their attitudes are snotty. Gotta get those ole arrest forms up to Army, gotta fatten up the Report.

…I’ve written a couple more of my incestuous stories, and several poems, and part of a play. If I ever get out of the Army I might finish the play and invite Margaret O’Brien to play with me in it. With a crew-cut and a Max Factor dimple over my navel, I could play Holden Caulfield myself. I once gave a very sensitive performance as Raleigh in “Journey’s End.”

I’d give my right arm to get out of the Army, but not on a psychiatric, this-man-is-not-fit-for-the-Army-life ticket. I have a very sensitive novel in mind, and I won’t have the author called a jerk in 1950. I am a jerk, but the wrong people mustn’t know it.

I wish you’d drop me a line if you can manage it. Removed from this scene, is it much easier to think clearly? I mean with your work.

J. D. Salinger’s letter to Ernest Hemingway, written from a Nuremberg military hospital where Salinger was being treated for combat stress. (From Craig Brown’s Hello Goodbye Hello, via Huffington Post)