lunedì 29 luglio 2013

Underground 1

E' credo un lungo racconto, for sure raccontato a puntate. Please, fatemi sapere cosa nei pensate nei commenti :)
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Uscii come sempre di corsa dalla stazione della metropolitana.
A cosa pensavo? Un vento nervoso spazzava le ultime foglie rimaste per strada e faceva volare riempiendoli d’aria dei sacchetti di plastica; come tanti pensieri che nascono e muoiono portati da una corrente di cose nata dal caso, agitati qua e là quel tanto che… a cosa fossi concentrato tra le ombre variabili dei raggi di sole del solito febbraio ventoso era difficile dirlo.

Camminai in fretta fino all’istituto. Poi salii e scesi scale, girai in un corridoio sbagliato, ero in ritardo, finché trovai l’aula.
P mi fece un grande sorriso. Quanti anni poteva avere? Sui cinquanta? Portati bene.
- Oh ciao, eccoti. Noi abbiamo già iniziato.
Aveva anche una voce piacevole, una bella tonalità che dava sul basso. E continuando rivolta ai ragazzi
- Avete capito? Un campione è stato randomizzato al gruppo di controllo e un altro al gruppo di trattamento. Chi non ha capito alzi la mano.
Poi toccò a me. E mettendo insieme frasi in un disordine sparso fatto di complemento, verbo e soggetto - il soggetto per lo più al fondo - infarciti di molti avverbi, con il mio solito filo di voce, per fortuna l’aula era piccola, spiegai come bisognava rispondere in maniera corretta alle mie quattro domande.

Con il foglio del compito in mano, come tante api operose nel loro andirivieni, gli studenti giravano intorno alla cattedra, con gli occhi fissi ai compiti, guardando, confrontando, contando.
- Perché mi ha segnato sbagliata questa risposta?
Eccola quella che per tutto il corso si era lamentata di non capire.
- Perché …
… diavolo mi trovavo lì? con quegli studenti che volevano sempre e solo mezzo voto in più senza preoccuparsi di capire nessun perché?
- Sarà così. Avete sempre ragione voi.
Mi aveva anche detto piuttosto seccata. E pensare che qualche settimana prima le avevo risposto gentilmente a una mail. Con l’espressione della vittima, tornò a sedersi al suo posto aspettando di essere chiamata per registrare il voto. La raggiunsi con il foglio in mano spiegandole in maniera molto semplice

- Tu confondi l’alfa con il p.

(continua)

venerdì 12 luglio 2013

Reading sometimes is boring


Alfred Hitchcock: «Digesting Birds On A Daily Bases Makes People Tired And Depressed»

12/6/1965 New York, Rizzoli Bookstore, Fifth Avenue






mercoledì 3 luglio 2013