martedì 5 gennaio 2016

Il tao della lettura ovvero Che la lettura sia con voi


E' inizio d'anno, è tempo di bilanci. In giro si vedono classifiche, statistiche sullo stato di salute degli ebook, del self-publishing. Su Amazon, si può dare un'occhiata ai Kindle Indie Books pubblicati nell'anno. Considerazioni di mercato, storie di successo - come quella di Rachel Abbott, scrittrice indie raccontata dal Guardian, e poi numeri, numeri... io amo i numeri, ma se mi piace scrivere, se ci piace scrivere, è perché siamo un po' sognatori.

La ricerca
E' allora che per caso mi è capitato sotto mano una ricerca di un gruppo di scienziati canadesi pubblicata sul Creativity Research Journal - titolo carino, vero? per una rivista scientifica. I know reading scientific articles is not the most exciting thing but... se dobbiamo aggiungere alle nostre vite un pizzico di razionalità, perché non farlo come questi ricercatori della University of Toronto?

Il tema è affascinante: On Being Moved by Art: How Reading Fiction Transforms the Self. 
Io che sono un pessimo traduttore direi "Essere toccati dall'Arte: come la lettura della narrativa ci trasforma".

In questi giorni che ho passato un bel po' di tempo in coda per andar per mostre, ne ho avuto esperienza. Avete mai notato come sono diverse le persone in coda davanti ad un museo da quelle, per esempio, alla posta? ;)
E sarà capitato a tutti che dopo aver visto dei quadri che hanno smosso qualcosa dentro di noi, ci si senta trasformati, quasi meglio.
Io non avevo idea che ci fosse un modo per misurare queste cose, ma i ricercatori canadesi sono andati un po' oltre l'impressione da strada che l'arte ci migliora e si sono posti il problema di valutare se leggere un romanzo o un racconto abbia il potere di cambiarci, come un'opera d'arte che ci emoziona profondamente. Affascinante, no?

Quello che invidio agli scienziati è la capacità di semplificare. Dunque, cos'hanno fatto i nostri per misurare il potere della lettura? Hanno chiesto a 166 persone (112 donne e 54 uomini) di compilare un questionario al fine di valutare la loro personalità. Quelle domande tipo: su una scala da 1 a 5, quanto ti senti depresso o triste? oppure:su una scala da 1 a 5, hai curiosità in ambiti diversi? 
Poi hanno diviso in maniera casuale i 166 volontari in due gruppi. Al gruppo chiamato sperimentale hanno assegnato in lettura un capolavoro letterario - un racconto - e agli altri 83 hanno assegnato in lettura la stessa storia riscritta in termini di eventi raccontati dalla coppia protagonista, come se fossero davanti a un tribunale per una richiesta di divorzio, quindi privata della sua forma letteraria.
Lettura di capolavoro letterario vs lettura di documentazione legale. Stesso numero di parole, stessa leggibilità (numero medio di parole per frase). Semplice, no?

Il capolavoro
E il capolavoro letterario, scelto? Ve lo svelo con emozione: La signora col cagnolino!
Per me è il racconto di Cechov più bello. Più bello di Corsia numero 6, più di Monaco nero, più di La casa col mezzanino; con un incipit (lo ricordo a memoria, come Anna Karenina) così semplice, piano, che dà un senso di calma:
Si diceva che una faccia nuova aveva fatto la sua comparsa sulla passeggiata lungo il mare: una signora con un cagnolino.
Ho iniziato a fantasticare sul perché dei ricercatori canadesi avessero scelto un capolavoro russo anziché uno della letteratura inglese. Poi mi sono appellato alla razionalità degli scienziati: secondo me avevano bisogno di un capolavoro letterario che nessuno dei volontari avesse mai letto e che fosse facile riscrivere in forma non letteraria, per quella scintilla di verità che illumina una storia comune.

La forza della lettura
Oh sì, i risultati. L'ipotesi di partenza era che la lettura di un racconto letterario avesse come conseguenza un cambiamento nei tratti della personalità. E i dati raccolti su 166 volontari effettivamente confermano un cambiamento percepito nei tratti della personalità, almeno in quelli misurati - l'estroversione, la socievolezza, la coscienziosità, la stabilità emotiva e l'apertura mentale - nel loro complesso. Ed un importante effetto mediatore è svolto dalle emozioni indotte dalla lettura. Insomma, è la qualità delle emozioni indotte da una capolavoro letterario, la loro complessità, la profondità, l'intensità, che potenzialmente può favorire il processo di cambiamento.

Affascinante, vero?

Leggendo questa ricerca mi sono chiesto più volte se qualcosa di simile è stato fatto anche per la scrittura; se la scrittura creativa ha un potere simile alla lettura. E pensando alla vita di molti scrittori e artisti, mi viene da fantasticare sulla natura della forza della scrittura: sarà buona oppure oscura? ;)

Nessun commento :

Posta un commento