Il secondo capitolo del mio romanzo La cura
Se ci penso, ancora non me ne faccio una ragione e mi sembra di impazzire. Quando ebbi la forza di trascinarmi al letto e gettarmi sopra come un sacco vuoto nel silenzio rotto dalle sirene delle ambulanze, sentii forte, ancora una volta, la presenza del male: aveva la forma oscura di un vuoto irreversibile. Mia madre era colta, positiva. Sarà una banalità dirlo, ma era piena di vita. Tutti lo…
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