mercoledì 31 luglio 2019

Agosto

Ci sono scrittori che creano con le loro parole un universo pittorico, suggestioni così immaginifiche da lasciare senza fiato. In cima a questo genere di scrittori ci metto Bruno Schulz, il più geniale e stravagante autore di racconti. Se mi obbligassero a leggere e rileggere per il resto dei miei giorni un solo libro, sceglierei Le botteghe color cannellaper il vertiginoso caleidoscopio di…

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mercoledì 24 luglio 2019

Tattered Cover Bookstore

Un salto al Tattered Cover Bookstore

Se fossi un librario, a voler essere ottimista, fallirei nel giro di qualche mese. Non ho talento per il commercio, nemmeno per quello “alto” dei libri. La mia passione per le librerie è quindi totalmente disinteressata e romantica: mi incanto davanti alla geometrie degli scaffali, i miei occhi si riempiono dei colori delle copertine allineate… ovunque nel mondo.

Oggi siamo a Denver! Se vi…

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mercoledì 17 luglio 2019

Cattedrale

I racconti non hanno il potere di cambiare il mondo, ma alcuni ci parlano di noi con tale forza che è impossibile ignorarli. Cattedrale di Raymond Carver è uno dei più bei racconti mai scritti e anche uno dei racconti più studiati nei corsi di scrittura creativa. Si presentò al mondo nel 1983, dando il titolo ad una raccolta di 12 storie brevi.

Nel 1982, Carver– riservato, tormentato,…

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mercoledì 10 luglio 2019

8 Ways to Improve Your Writing

theliteraryarchitect:

I got a great anonymous ask last week from someone who wanted to know how to identify weak spots in their writing. One of the things that comes with time and experience is finding the language to identify, discuss, and address the feeling that something isn’t quite right or that a story is “missing something.” Not knowing them or their writing, of course I couldn’t help them figure out what specifically the problem was. But I did share with them a list of things I’ve done over the years to be able to identify weak spots and improve my writing. 

1. Analyze your favorite writers.

Figure out why you like the writing that you like. Ask yourself: What are they doing here? What are they doing that I’m not doing? Why do I love their writing so much? Take notes on their stories. Plot them. Write in the margins. Read them slowly. Read their reviews—both good and bad. Did that writer you love once write something you hated? Great, even better. Figure out why that particular book was different from the others.

2. Analyze your own writing.

Do you have an older story you wrote that you love? Figure out why. What did you do differently in that story that you’re not doing in the current story you’re writing? Make notes. Draw maps. Reverse engineer everything.

3. Develop a language to talk and think about writing.

Read craft books, blogs, anything you can get your hands on. Learn about point of view, conflict, character development, dialogue, story structure, syntax, metaphors. Get your advice from good sources, and don’t believe everything you read. If something doesn’t sit right with you, throw it out. But be open to everything.

4. Journal and write about your writing.

Over time, you will identify consistent weaknesses that you have. Then, in the future, when you feel like “something is missing” from your writing, you can reference your notes and remember, for example, that you often have difficulty with your protagonist’s motivation, with theme, with dialogue, etc., and you’ll have a better idea about where to go looking.

5. Share your writing with someone you trust, ideally a more experienced writer than you or an editor or mentor.

Be very careful about who you share your writing with. Friends and family are not always the best choice. You don’t want someone who’s just going to throw around their uneducated opinion about your work, who has a big ego, or who won’t be honest with you. Remember: “I liked it” or “I didn’t like it” are useless pieces of feedback. You want someone who can read your work and say, “Your protagonist’s passion for music made them really likeable to me. I was dying to know whether they would get into the conservatory or not!” or “My attention wandered on page two, when you described the couch upholstery for three paragraphs.”

6. Analyze the areas of your writing which are commonly problematic for new writers (and writers in general).

In my experience as an editor, the most likely culprits are unclear character motivation and lack of conflict. There are a lot of good resources (books and blogs) about this. Try a Google search for “most common mistakes beginning writers make.”

7. Trust your intuition.

Do you keep coming back to the same page or scene in your story, feeling like it isn’t right? You’re probably onto something.

8. Take time away from your writing.

You’d be amazed how much more clear everything will be after a break. Give yourself at least a week for a short story, 3-4 weeks for a novel. It could also be the case that your ambitions for this particular story don’t yet match your skills, and that you’ll have to wait even longer to successfully finish it. I’ve known writers who have given up on a story only to come back to it months or years later once they’d gained the skills and insight to complete it. And then suddenly writing that story seemed really easy!



La strada

Ho deciso di pubblicare il racconto che qualche settimana fa ho spedito ad una rivista e di cui ho scritto in questo post E dopo che ho scritto un racconto?

La storia è ambientata in una manciata di strade di Ivry-sur Seine, un quartiere della banlieue sud di Parigi, e Rue Bourbon-le-Chateau, la via di Parigi che Baltusz Klossowski de Rola, detto Balthus, dipinse in un famoso quadro del 1933,…

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lunedì 8 luglio 2019

Contributo alla statistica

occhietti:


Su cento persone:

che ne sanno sempre più degli altri
- cinquantadue;

insicuri ad ogni passo
- quasi tutti gli altri;

pronti ad aiutare purché la cosa non duri molto
- ben quarantanove;

buoni sempre, perché non sanno fare altrimenti
- quattro, beh, forse cinque;

propensi ad ammirare senza invidia
- diciotto;

viventi con la continua paura di qualcuno o qualcosa
- settantasette;

dotati per la felicità,
- al massimo poco più di venti;

innocui singolarmente, che imbarbariscono nella folla
- di sicuro più della metà;

crudeli, se costretti dalle circostanze
- è meglio non saperlo neppure approssimativamente;

quelli col senno di poi
- non molti di più di quelli col senno di prima;

che dalla vita prendono solo cose
- quaranta, anche se vorrei sbagliarmi;

ripiegati, dolenti e senza torcia nel buio
- ottantatré prima o poi;

degni di compassione
- novantanove;

mortali
- cento su cento. Numero al momento invariato.

–  Wislawa Szymborska



sabato 6 luglio 2019

thebluesthour: “You will hear thunder and remember me, The rim of the sky will be the colour of...

thebluesthour:

“You will hear thunder and remember me, The rim of the sky will be the colour of hard crimson, And your heart, as it was then, will be on fire.”

—  Anna Akhmatova, The Complete Poems of Anna Akhmatova (via con-alas-de-angeles)



mercoledì 3 luglio 2019

iosonorockmaballoiltango: Sui social li vedo esternare con passione le loro forme di sentimento, gli...

iosonorockmaballoiltango:

Sui social li vedo esternare con passione le loro forme di sentimento, gli schemi di comportamento che ne derivano, e rabbrividisco per il distacco da ogni reale umano contatto che vi leggo dentro, dentro quell’incessante e convinto blablabla privo di ogni solida base e progetto… ho l’impressione che non siano coscienti di quanto il virtuale li abbia disumanizzati, distratti da ciò che veramente vale e contribuisce a rendere completi, realizzati, facendo loro perdere i treni delle opportunità, e le valigie dei sentimenti concreti, vissuti, appaganti e appagati. Ho l’impressione che non siano coscienti quanto ogni loro fuga dalla realtà riveli di fatto un arrendersi, un darsi per vinti. Un non voler più partecipare ai giochi della vita vera, un non saper più sussurrare quella dolce parola guardando negli occhi la persona amata, per la paura, immotivata o giustificabile, di farsi nuovamente male. Come se nel mezzo del cammin della loro vita qualcosa si fosse irrimediabilmente inceppato, portandoli al luccicante compromesso del virtuale di  cui non sembrano prevedere, intuire, le incalcolabili infauste conseguenze.

Giulia Cingerte, da “La moltiplicazione di un seme”



martedì 2 luglio 2019

L'osservatorio del racconto in Cattedrale

L’osservatorio del racconto in Cattedrale

Trattando di racconti, non potevo non soffermarmi su un progetto denominato Cattedrale osservatorio sul racconto, avviato dalla scrittrice Rossella Milone.

Il nome del progetto – non c’è scritto da nessuna parte, ma mi sembra ovvio – è un rimando al famoso racconto di Raymond Carver, Cattedraleappunto, che narra, in prima persona, di un uomo che intrattiene un amico della moglie, cieco, che è…

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Il 16 maggio 1973

iosonorockmaballoiltango:

Una delle tante date

Che non mi dicono più nulla.


Dove sono andata quel giorno,

che cosa ho fatto - non lo so.


Se lì vicino fosse stato commesso un delitto

- non avrei un alibi.


Il sole sfolgorò e si spense

Senza che ci facessi caso.

La terra ruotò

E non ne presi nota.


Mi sarebbe più lieve pensare

Di essere morta per poco,

piuttosto che ammettere di non ricordare nulla

benché sia vissuta senza interruzioni.


Non ero un fantasma, dopotutto,

respiravo, mangiavo,

si sentiva

il rumore dei miei passi,

e le impronte delle mie dita

dovevano restare sulle maniglie.


Lo specchio rifletteva la mia immagine.

Indossavo qualcosa d'un qualche colore.

Certamente più d'uno mi vide,


Forse quel giorno

Trovai una cosa andata perduta.

Forse ne persi una trovata poi.


Ero colma di emozioni e impressioni.

Adesso tutto questo è come

Tanti puntini tra parentesi.


Dove mi ero rintanata,

dove mi ero cacciata -

niente male come scherzetto

perdermi di vista così.


Scuoto la mia memoria -

Forse tra i suoi rami qualcosa

Addormentato da anni

Si leverà con un frullo.


Wislawa Szymborska