“Allora mi resi conto di cosa succedeva: per me, già da piccolo, il fantastico non era ciò che la gente considerava fantastico; per me era un modo della realtà, che in certe circostanze si poteva manifestare, a me o ad altri, attraverso un libro o un fatto, ma non era una frattura all'interno di una realtà stabilita. Mi resi conto che io vivevo, senza saperlo, in una familiarità totale con il fantastico, perché mi sembrava tanto accettabile, possibile e reale quanto il fatto di mangiare una minestra alle otto di sera: quindi credo che a quel tempo io fossi già profondamente realista, più realista dei realisti, dato che i realisti come il mio amico accettavano la realtà solo fino a un certo punto, e tutto il resto era fantastico. Io accettavo una realtà più grande, più elastica, più dilatata, in cui entrava tutto.”— Lezioni di letteratura, Julio Cortázar
lunedì 13 maggio 2019
ninopoli: “Allora mi resi conto di cosa succedeva: per me, già da piccolo, il fantastico non era ciò...
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
Nessun commento :
Posta un commento