lunedì 1 ottobre 2018

Lady Lazarus

iosonorockmaballoiltango:

L'ho rifatto.

Un anno ogni dieci

Ci riesco -

Una specie di miracolo ambulante, la mia pelle

Splendente come un paralume Nazi,

Un fermacarte il mio

Piede destro,

La mia faccia un anonimo, perfetto

Lino ebraico.

Via il drappo,

o mio nemico!

Faccio forse paura? -

Il naso, le occhiaie, la chiostra dei denti?

Il fiato puzzolente

In un giorno svanirà.

Presto, ben presto la carne

Che il sepolcro ha mangiato si sarà

Abituata a me

e io sarò una donna che sorride.

Non ho che trent'anni.

E come il gatto ho nove vite da morire.

Questa è la numero tre.

Quale ciarpame

Da far fuori ogni decennio.

Che miriade di filamenti.

La folla sgranocchiante noccioline

Si accalca per vedere

Che mi sbendano mano e piede -

Il grande spogliarello.

Signori e signore, ecco qui

Le mie mani,

i miei ginocchi.

Sarò anche pelle e ossa,

Ma pure sono la stessa identica donna.

La prima volta successe che avevo dieci anni.

Fu un incidente.

Ma la seconda volta ero decisa

a insistere, a non recedere assolutamente.

Mi dondolavo chiusa

Come conchiglia.

Dovettero chiamare e chiamare

e staccarmi via i vermi come perle appiccicose.

Morire

è un'arte, come ogni altra cosa.

Io lo faccio in modo eccezionale.

Io lo faccio che sembra come inferno.

Io lo faccio che sembra reale.

Ammettete che ho la vocazione.

È facile abbastanza da farlo in una cella.

È facile abbastanza farlo e starsene lì.

È il teatrale

Ritorno in pieno giorno

a un posto uguale, uguale viso, uguale

Urlo divertito e animale:

“Miracolo!”

È questo che mi ammazza.

C'è un prezzo da pagare

Per spiare

Le mie cicatrici, per auscultare

Il mio cuore - eh sì, batte.

E c'è un prezzo, un prezzo molto caro,

Per una toccatina, una parola,

o un po’ del mio sangue

o di capelli o un filo dei miei vestiti.

Eh sì, Herr Doktor.

Eh sì, Herr Nemico.

Sono il vostro opus magnum.

Sono il vostro gioiello,

Creatura d'oro puro

Che a uno strillo si liquefa.

Io mi rigiro e brucio.

Non crediate che io sottovaluti le vostre ansietà.

Cenere, cenere -

Voi attizzate e frugate.

Carne, ossa, non ne trovate -

Un pezzo di sapone,

Una fede nuziale,

Una protesi dentale.

Herr Dio, Herr Lucifero,

Attento.

Attento.

Dalla cenere io rivengo

Con le mie rosse chiome

e mangio uomini come aria di vento.


Sylvia Plath



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