“Io danzavo perché era il mio credo, il mio bisogno, le parole che non dicevo, la mia fatica, la mia povertà, il mio pianto. Io ballavo perché solo lì il mio essere abbatteva i limiti della mia condizione sociale, della mia timidezza, della mia vergogna. Io ballavo ed ero con l'universo tra le mani.”
- Rudolf Nureyev.
(via barsumarte)
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