lunedì 9 gennaio 2017

"Ho l'illusione per un momento che qualcosa aderisca, acquisti peso, profondità, pienezza, sia..."

“Ho l'illusione per un momento che qualcosa aderisca, acquisti peso, profondità, pienezza, sia completa. Cosi, per un momento, sembra la mia vita. Se fosse possibile, te la offrirei tutta intera. La staccherei dal ramo,come si stacca un grappolo d'uva. Direi:“Prendila. E la mia vita”. Ma sfortunatamente, ciò che io vedo (questo globo, pieno di immagini), tu non lo vedi. Tu vedi me, che ti sto di fronte, seduto a tavola, un uomo piuttosto pesante, anziano, grigio alle tempie. Vedi che prendo il tovagliolo e lo piego. Vedi che mi verso del vino. E dietro di me la porta si apre, la gente passa. Ma per farti capire, per consegnarti la mia vita, devo raccontarti una storia - e sono tante, così tante, le storie - storie di infanzia, storie di scuola, di amore, di matrimonio, di morte ecc. ecc. Nessuna è vera. Eppure, come bambini ci raccontiamo delle storie, e per adornarle inventiamo queste belle frasi, ridicole, sgargianti.
Come sono stanco di storie, come sono stanco di frasi che escono cosi bene, con tanto di piedi per terra! E come non mi fido di quei bei progetti di vita, cosi precisi, tracciati su un foglio di carta da lettere. Comincio a desiderare un linguaggio a parte, come quello degli innamorati, parole smozzicate, inarticolate, simili allo scalpiccio dei piedi sul selciato. Comincio a cercare un progetto che si accordi meglio con i momenti di umiliazione e di vittoria che innegabilmente di quando in quando capitano a tutti. Disteso in un fosso in un giorno di tempesta, dopo che ha tanto piovuto, mentre nel cielo nuvole enormi avanzano in colonna, nuvole a brandelli, ciuffi di nuvole, ciò che mi piace allora è la confusione, l'altezza, l'indifferenza, la furia. Grandi nuvole sempre in moto, sempre mutevoli, un che di sulfureo,sinistro, accumulatosi alla rinfusa, qualcosa che ci sovrasta, e si trascina, si spezza, si perde, e io dimenticato, minuscolo, in un fosso. Allora di storie, di trame, non ne vedo traccia.”

- Le onde - Virginia Woolf (via ilpozzodelletrameperdute)

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