martedì 23 ottobre 2018

iosonorockmaballoiltango: Di chi e di cosa, infatti, posso dire: “Io lo conosco!”? Questo cuore, che...

iosonorockmaballoiltango:

Di chi e di cosa, infatti, posso dire: “Io lo conosco!”? Questo cuore, che è in me, lo posso sentire e ne argomento che esiste. Questo mondo, posso toccarlo, e giudico di nuovo che esiste. Ma qui si ferma tutta la mia scienza, e il resto è costruzione. Se tento, infatti, di afferrare questo io di cui sono certo, se cerco di definirlo e compendiarlo, esso non è più che acqua che scorre fra le mie dita. Posso disegnare ad uno ad uno tutti i volti che sa assumere, e anche quelli che gli sono stati dati: l'educazione, l'origine, le passioni o i loro silenzi, la grandezza o la bassezza. Ma non si sommano dei volti. Questo cuore stesso, che pure è il mio, resterà sempre per me indefinibile. L'abisso che c'è fra la certezza che io ho della mia esistenza e il contenuto che tento di dare a questa sicurezza, non sarà mai colmato. Sarò sempre estraneo a me stesso. Nella psicologia, come nella logica, vi sono alcune verità, ma non esiste la verità. Il “conosci te stesso” di Socrate ha lo stesso valore del “sii virtuoso” dei nostri confessionali: allo stesso tempo che una nostalgia rivelano anche un'ignoranza. Sono giochi sterili intorno a grandi soggetti, e non sono legittimi che nella misura in cui sono approssimativi.

Albert Camus, Il mito di Sisifo



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