“(Ancorarmi: vivere àncora nell’ancòra o ancòra nell’ancòra). Lasciate che vinca il pudore e ve lo dica in un orecchio: un mare infinito di cose io conosco, eppure d’improvviso mi avvedo che la conoscenza di cose che elementarissime mi manca e importantissime, e date e fatti principalissimi mi fanno difetto e buchi di vuoto forano il tessuto di queste mie tante conoscenze, e ogni tanto è come se non conoscessi nulla, e questi momenti di non-conoscenza diventano sempre più frequenti; onde prevedo che, isolati finora, un giorno, presto, si uniranno fra loro, come nelle grandi maree dell’Atlantico i vari rami di mare si uniscono a poco a poco e sommergono le terre che al mare appartengono per diritto, e più io non conoscerò nulla e cadrò (ma è cadere?) in una immensa, in una totale ignoranza.”
- Alberto Savinio, Scritti dispersi (via lepliinfini)
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