martedì 9 giugno 2015

IoScrittore: bilancio di un partecipante



Complimenti rabo,
sei tra i partecipanti della sesta edizione del Torneo Letterario #IoScrittore!
è iniziata così qualche mese fa la mia partecipazione al torneo IoScrittore. Come è andata? 
E' andata che... sono uscito alla prima fase ma ho tirato un sospiro di sollievo perché nel frattempo non sono riuscito a finire il mio romanzo entro la deadline del 28 maggio - you know, work and life suck - e non avrei proseguito la gara, sicuramente con rammarico se fossi passato alla fase due.

Ma da questa esperienza porto a casa due cose positive: la prima  è i giudizi che ho ricevuto, la seconda... la seconda ve la svelerò più avanti ;)

I giudizi
Mi sono iscritto al torneo principalmente per testare l'incipit del mio romanzo perché volevo capire:
  • se il primo capitolo piace come piace a me; 
  • le debolezze dei primi tre capitoli che formavano il mio incipit
  • se l'insieme nel complesso funziona   

E devo ringraziare gli anonimi lettori per i loro giudizi, per le conferme che ne ho ricavato, per le debolezze che hanno evidenziato, e gli spunti che mi hanno fornito.

In particolare vorrei ringraziare l'anonimo lettore che mi ha scritto:
La “mescola” linguistica è piuttosto interessante. Una lingua composita con inseriti integrali dall’inglese. [...] Non si capisce ancora benissimo come la storia andrà a parare (preferisco non leggere le introduzioni: ogni incipit dovrebbe bastare di per sé a introdurre, a fornire elementi chiave per la successiva evoluzione del testo). Cosa mi ha lasciato, dunque, il tuo scritto? Il senso di una scrittura originale, di una certa abilità nel tracciare e nel descrivere i rapporti tra il sé e gli altri. Siamo al vertice della scrittura creativa? Manca ancora qualcosa. La narrazione è forse un po’ troppo diegetica e descrittiva, quindi piuttosto lenta (il che non è necessariamente un male, se imita lo sviluppo dei pensideri). Forse i dialoghi andavano ampliati, curati un po’ meglio, senza cadere nelle tentazioni di un parlato mimetico dell’oralità (se la tua prosa tende allo sperimentalismo, bisogna avere il coraggio e l’ambizione di esserlo dappertutto, non credi?). Il mio riscontro è, comunque, positivo. Spero – è una presunzione la mia – che i miei consigli ti aiutino nella via difficile che hai scelto e che tu possa trovare i riscontri che meriti.
E quest'altro anonimo lettore
Subito ho esclamato: finalmente qualcuno che sa scrivere! Scorrevole, originale, accattivante, corretto… Poi andando avanti sono sorte perplessità. Non per i pochi refusi incontrati, anche se, dato il livello, mi aspettavo maggior attenzione nella rilettura. Quel che ha disorientato è la difficoltà nel seguire la trama[...] 

Ma soprattutto vorrei ringraziare per questa analisi dettagliata:
Lo stile scelto funziona bene, almeno per buona parte del primo e dell’ultimo capitolo. Persino i puntini di sospensione, che personalmente non sopporto, qui diventano parte integrante di uno stile originale e sono ben accetti. Non altrettanto si può dire delle tante frasi in inglese. Va bene Londra, va bene New York, va bene che tutto è anglofono, troppe intrusioni in inglese però. A che pro, oltretutto? Non servono alla storia, sono eccessive e fuori luogo. Il primo capitolo si legge con un minimo di curiosità, non tanto per gli avvenimenti in sé, quanto per la modalità di narrazione, perché è piacevole stare a vedere cosa altro verrà detto e come. Il capitolo successivo è buono nell’idea, però va alleggerito. Il capitolo è a singhiozzo: scorre bene in alcuni punti, meno in altri. Da rilevare anche un certo scollamento fra lo stile del primo capitolo e il resto. L’originalità iniziale si perde strada facendo, come se l’inizio fosse artificio o come se lo stile non fosse ben definito, tirato a lucido nell’incipit vero e proprio e poi lasciato andare.  Il capitolo [successivo], a parte le battute iniziali è di nuovo riuscito e somiglia al capitolo iniziale. Con le dovute modifiche può diventare originale e godibile.

Questi fantastici lettori mi hanno dato delle conferme ma soprattutto hanno puntato l'indice lì dove so che le cose vanno migliorate. Grazie!

Non voglio però tacere i commenti più negativi:
Sinceramente trovo noioso l’uso continuo dell’inglese e anche abbastanza inutile, al momento.
 oppure
Francamente è irritante incontrare una frase in inglese un rigo si e uno no. Per costruire l'atmosfera desiderata era sufficiente l'un per cento delle parole inglesi usate. Nel poco italiano che rimane, la forma è moderna ma con qualche errore di sintassi e ortografia di troppo.
well, nel poco italiano che rimane è un'iperbole... ;)

o quest'altro ancora:
devo dire che questo incipit non mi ha colpito particolarmente. Niente nei particolari o nelle descrizioni lo rende appetibile. sembra una storia già vista e rivista, non so come spiegarlo , ma l'architettura narrativa mi sa di qualcosa già letto e soprattutto di acerbo che non decolla. E' come se fosse una crisalide che ancora deve trasformarsi in quello per cui effettivamente è nata.
In fondo ci sta no che in un torneo qualcuno ti scriva "non so come spiegarlo ma non mi piace"  e lo faccia in maniera delicata e poetica evocando una crisalide;) Spero che nel tuo romanzo i tuoi personaggi si esprimano in maniera più originale e convincente ;)

Ma il torneo va avanti
La seconda cosa che mi porto a casa è che il torneo per me prosegue [suspense] come lettore. Leggerò 10 opere complete e darò il mio giudizio. Cercherò di fare del mio meglio e soprattutto di essere costruttivo... ça va sans dire che vi terrò informati se mi passerà tra le mani il prossimo caso editoriale: se c'è conto di individuarlo ;)

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