E comunque, in ultima istanza, noi non dipendiamo dal tempo. C'è un equilibrio, una specie di contrappeso fra la continuità del tempo e l'entità umana, il nostro fragile fastello di soma e psiche. Alla fine noi soccombiamo al tempo, è vero, ma il tempo dipende da noi. Ce lo portiamo nei muscoli e nei geni, lo trasmettiamo al prossimo gruppo di creature dotate del fattore tempo, le nostre figlie dagli occhi castani e i figli dalle orecchie a sventola, altrimenti come farebbe il mondo ad andare avanti? A prescindere dai teorici del tempo, da strumentazioni al cesio che misurano la vita e la morte del più piccolo trilionesimo di secondo, Albert era convinto che siamo noi gli unici orologi cruciali, le nostre menti e i nostri corpi, stazioni di servizio per la distribuzione del tempo. Pensaci bene, Einstein, caro omonimo Albert.
Don De Lillo, Underworld
Attorno al tempo ruota il mio racconto Un mondo perfetto e i suoi due protagonisti Albert e Vladimir… indovinate quali Albert e Vladimir ;)
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