Modern heroes: the girl in Gaza who is looking for her books.
giovedì 31 luglio 2014
The girl who rescues books in Gaza
mercoledì 16 luglio 2014
Merci Used Book Café, Paris
Wall of books at the Merci Used Book Café in Paris.
martedì 8 luglio 2014
Sette poesie sulla Collana Sentire
Ecco il numero 18 della Collana di poesia Sentire (Editore: Pagine) che potete acquistare su Amazon.
Ci sono anch'io con 7 poesie. Se volete potete leggerne qualcuna su questo blog alla pagina Poe Tries; sono molto meno seriose ed ermetiche della sinossi qui sotto :)
Sinossi:
La tradizione epica greca, attraverso l’oralità della poesia, ci insegna un “sentire” più ampio della percezione, un “sentimento” o un animo che costituisce già una completa relazione con il mondo. Nelle movenze delle forme viventi ed attraverso le forze elementari si è compiuto il lavoro di autoapprendimento e autocostruzione del Sé nella Natura ancora indivisa ed unitaria. La parola detta plasma il significato inaugurale della poesia, il sentire poetico come fonte dell’umano.
L’uomo moderno, ingabbiato nelle concettualizzazioni della parola scritta, prende atto dell’inevitabile scissione tra il sentire e l’intendere, tra il sentire e l’essere sentito, testimoniando la divisione dove prima era identità.
Si configura così la meta irraggiungibile, il viaggio senza ritorno, nel tentativo di ricucire lo strappo, di colmare la distanza tra oralità e scrittura, tra parola detta e parola scritta, tra il sentire e il pensare. Nell’esitazione tra il suono e il senso, prendiamo le mosse da questa epocale diatriba di visioni del mondo per presentare questa nuova Collana di poesia intitolata Sentire. Auspicio che l’oralità non sia solamente funzionale alla scrittura bensì un tutt’uno con essa.
Per riconsegnare alla parola, riflesso unitario delle sedimentazioni del “sentimento” e dell’intuizione, il potere evocatore che le compete.
Autori:
ARCOBALENO
EUGENIO BALZANI
CARMELA BIANCO
ENRICO BROGLIA
ORIETTA CASSERI
AGOSTINO CAVESTRO
MARINA COSSU
STEFANO GRECO
PAOLO PETTA
BARBARA RABITA
RABOLAS
VITTORIO VAVUSO
MIRELLA VENTURI
Ci sono anch'io con 7 poesie. Se volete potete leggerne qualcuna su questo blog alla pagina Poe Tries; sono molto meno seriose ed ermetiche della sinossi qui sotto :)
Sinossi:
La tradizione epica greca, attraverso l’oralità della poesia, ci insegna un “sentire” più ampio della percezione, un “sentimento” o un animo che costituisce già una completa relazione con il mondo. Nelle movenze delle forme viventi ed attraverso le forze elementari si è compiuto il lavoro di autoapprendimento e autocostruzione del Sé nella Natura ancora indivisa ed unitaria. La parola detta plasma il significato inaugurale della poesia, il sentire poetico come fonte dell’umano.
L’uomo moderno, ingabbiato nelle concettualizzazioni della parola scritta, prende atto dell’inevitabile scissione tra il sentire e l’intendere, tra il sentire e l’essere sentito, testimoniando la divisione dove prima era identità.
Si configura così la meta irraggiungibile, il viaggio senza ritorno, nel tentativo di ricucire lo strappo, di colmare la distanza tra oralità e scrittura, tra parola detta e parola scritta, tra il sentire e il pensare. Nell’esitazione tra il suono e il senso, prendiamo le mosse da questa epocale diatriba di visioni del mondo per presentare questa nuova Collana di poesia intitolata Sentire. Auspicio che l’oralità non sia solamente funzionale alla scrittura bensì un tutt’uno con essa.
Per riconsegnare alla parola, riflesso unitario delle sedimentazioni del “sentimento” e dell’intuizione, il potere evocatore che le compete.
Autori:
ARCOBALENO
EUGENIO BALZANI
CARMELA BIANCO
ENRICO BROGLIA
ORIETTA CASSERI
AGOSTINO CAVESTRO
MARINA COSSU
STEFANO GRECO
PAOLO PETTA
BARBARA RABITA
RABOLAS
VITTORIO VAVUSO
MIRELLA VENTURI
domenica 6 luglio 2014
Autobus. Mattina
Autobus. Mattina.
Una signora dolcissima:"Mamma mia,
lavoro, lavoro, lavoro;
poi cinque mesi, e malattia".
Accento romeno.
Ascolto discorso filosofico
con vicina di sedile:"Quando
se ne vanno, li pensiamo meno".
Fuori schizzi di pozzanghere.
Autobus incastrato
nel mezzo del traffico
mentre il tram perso
sferraglia in orario
chilometri più avanti.
Una signora dolcissima:"Mamma mia,
lavoro, lavoro, lavoro;
poi cinque mesi, e malattia".
Accento romeno.
Ascolto discorso filosofico
con vicina di sedile:"Quando
se ne vanno, li pensiamo meno".
Fuori schizzi di pozzanghere.
Autobus incastrato
nel mezzo del traffico
mentre il tram perso
sferraglia in orario
chilometri più avanti.
La pioggia di maggio
La pioggia di maggio che mi ricorda
l’autunno; gli schizzi delle auto
la velocità di una vita che insegue
il giorno e nel rapido silenzio
che passa, il lento tamburellare
dell’acqua sull’asfalto: lenta
è la saggezza e non conosce il tempo.
Oggi i colori avvolti in un grigio pensoso,
l’odore della pioggia e delle foglie bagnate
sono un giorno un po’ stanco e senza ore
che ha voglia di raccontare più che fare.
E racconta Dio e il mondo,
e racconta l’uomo e i suoi pensieri.
E io l’ascolto.
Tra cielo e terra in un lento respiro
l’indefinibile coscienza dell’essere.
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